Con le DAT si può donare il corpo alla scienza
Ma è necessaria un’adeguata informazione per compiere scelte consapevoli
Le DAT hanno come presupposto fondante il riconoscimento del valore dell’autodeterminazione
di Alice Merletti con la collaborazione di Cristina Vargas, articolo tratto dal periodico SOCREM News n.2/2024
Al fine di garantire l’autodeterminazione da parte del cittadino, con la leggen. 10/2020 il legislatore ha introdotto norme dettagliate per garantire la possibilità di disporre del proprio corpo e dei tessuti post mortem a fini di studio, formazione e ricerca scientifica.
L’essenza di questa legge si radica nel principio di solidarietà, proponendo una visione in cui il contributo individuale post mortem si trasforma in un lascito per il progresso scientifico e la formazione medica, nel rispetto assoluto della volontà espressa in vita dal donatore.
Chi sceglie la donazione del proprio corpo alla scienza in genere è sorretto dalla consapevolezza riguardo l’importanza della ricerca scientifica e dell’educazione medica, necessità sempre più pressante in un mondo che affronta sfide sanitarie complesse.
Tuttavia, nonostante le intenzioni lodevoli, la legge ha incontrato ostacoli nell’attuazione. Il Regolamento previsto dall’articolo 8, fondamentale per dettagliare modalità operative e tempistiche, ha visto la luce solo con il Decreto del Presidente della Repubblica n. 47, adottato il 10 febbraio 2023, ben oltre i tre mesi dalla promulgazione della legge previsti per la sua attuazione. Questo ritardo ha sollevato interrogativi sull’effettiva capacità di tradurre in pratica le ambizioni legislative, nonostante il regolamento stesso rappresenti un passo essenziale per rendere operativa la legge, stabilendo procedure dettagliate per la gestione dei corpi donati, le cause di esclusione dall’utilizzo e le sinergie con l’ordinamento dello stato civile.
La legge 10/2020, con il suo impianto normativo e il successivo regolamento di attuazione, si pone dunque come un esempio di come la legislazione possa cercare di armonizzare le esigenze della ricerca scientifica con il rispetto per la volontà individuale.
Resta l’auspicio che l’attuazione pratica segua con efficacia i principi encomiabili alla base della legge, affinché il dono di sé possa effettivamente tradursi in un contributo concreto al progresso della scienza e della medicina, in un perfetto equilibrio tra etica e innovazione.
Per informazioni e ricevere indicazioni sulle modalità in cui le DAT possono essere redatte e conservate, è possibile chiedere un appuntamento all’indirizzo e-mail ufficiocomunicazione@socremtorino.it