Tutelare le scelte di fine vita

Sai cosa sono le DAT? Sono ancora molti i cittadini che non conoscono questo strumento
 o che si scontrano con  numerose incertezze nel momento in cui decidono di sottoscrivere le proprie volontà

di Alice Merletti con la collaborazione di Cristina Vargas, tratto dal periodico SOCREM News n.2/2024

 

Sono passati quasi sette anni da quando è stata promulgata la legge 219 del 2017, che rappresenta un importante traguardo in merito alla tutela delle scelte relative al proprio corpo e alla propria salute nelle fasi finali della vita.
Come abbiamo già ricordato in precedenti articoli su SOCREM News, questa legge ha introdotto alcuni strumenti attraverso i quali ognuno di noi può esprimere le proprie decisioni, nello specifico il Consenso informato, la Pianificazione Anticipata delle Cure e le Dichiarazioni Anticipate di Trattamento (DAT), che sono regolate principalmente dall’articolo 4.

Le DAT consentono a un individuo, al momento in cui è ancora in grado di prendere decisioni informate, di esprimere le proprie volontà riguardo ai trattamenti sanitari futuri nel caso in cui non sia più capace di autodeterminarsi. Esse permettono di specificare le proprie scelte relative a trattamenti medici, accettazione o rifiuto di procedure diagnostiche e terapeutiche, e anche di designare un fiduciario che agirà in rappresentanza del dichiarante presso i medici e le strutture sanitarie.
In dettaglio, la norma stabilisce che ogni adulto dotato di capacità di intendere e di volere può, dopo aver ottenuto le necessarie informazioni mediche sulle implicazioni delle proprie decisioni, utilizzare le DAT per delineare le proprie preferenze in termini di cure mediche. È possibile anche nominare un fiduciario, che deve essere un adulto capace di intendere e di volere, il quale accetta l’incarico firmando le DAT o con un documento successivo. Questa nomina è revocabile in ogni momento, senza necessità di motivare la decisione.

Le DAT rimangono valide anche se il fiduciario non può più svolgere il suo ruolo, e in tal caso può intervenire un giudice tutelare per la nomina di un amministratore di sostegno. Il medico deve rispettare le volontà espresse nelle DAT, sebbene possano esserci casi in cui, per ragioni cliniche attuali o per l’emergere di nuove terapie, le disposizioni possano essere
parzialmente o totalmente disattese.
Per quanto riguarda la formalizzazione, le DAT possono essere redatte tramite atto pubblico, scrittura privata autenticata o consegnate personalmente all’ufficio di stato civile del comune di residenza.

Nonostante l’importanza di questa legge, ad oggi l’utilizzo delle DAT è piuttosto limitato. 

Non tutti i professionisti e operatori in ambito sanitario promuovono in modo sistematico questo strumento. Pochi cittadini sono adeguatamente informati e, quando vengono a conoscenza di questa possibilità, si scontrano con numerose incertezze e difficoltà nel momento in cui decidono di sottoscrivere le proprie DAT.
Oggi più che mai, è importante sensibilizzare tutti gli attori coinvolti, soprattutto i medici, sull’importanza delle DAT, che hanno come presupposto fondante il riconoscimento del valore dell’autodeterminazione e un’adeguata informazione, che permetta a ognuno di fare scelte consapevoli, in linea con la propria visione di dignità e qualità della vita.

Vista l’importanza di acquisire informazioni per avere chiare le implicazioni delle proprie decisioni e per ricevere indicazioni sulle modalità in cui le DAT possono essere redatte e conservate, ricordiamo ai lettori il nostro servizio informativo gratuito cui si accede chiedendo un appuntamento: e-mail ufficiocomunicazione@socremtorino.it